Molto spesso, quando parlo con altri freelance, mi rendo conto che uno dei problemi principali della libera professione è quello di non avere un team con cui confrontarsi. Cosa che a volte si traduce nel ritrovarsi “senza idee” o con la sensazione di aver esaurito le risorse quando bisogna risolvere un problema. Semplicemente perché senza un confronto a volte è difficile prendere decisioni, e soprattutto avere uno sguardo obiettivo sulle proprie iniziative.
Per ovviare a questo problema e diventare delle perfette “macchine” da problem solving, ci sono diverse possibilità. Puoi seguire l’esempio di Valeria, che con Laura e Giada organizza periodicamente quello che loro hanno battezzato “re3at”: un weekend di confronto e di lavoro insieme, che inizia raccontandosi a che punto si è, le cose che hanno funzionato, cosa non è andato secondo i piani, e che continua con la condivisione degli obiettivi dei prossimi mesi e i dubbi su servizi o modalità di comunicazione; per finire poi con un piano d’azione preciso, da sperimentare nel trimestre successivo. Se non sai da dove partire e vuoi saperne di più per organizzare il tuo re3at scrivi a info@lespeziegentili.com.
Un’altra modalità di confronto, per avere a disposizione diversi punti di vista, è quella di partecipare a un Mastermind, o a un gruppo di accountability, che hanno praticamente lo stesso scopo: confrontarsi periodicamente con altri professionisti per condividere idee e progetti e portarsi a casa consigli su come andare avanti o aggiustare il tiro.
Ma esistono anche tecniche creative da sperimentare “in solitaria” che ti possono aiutare a produrre nuove idee e ritrovare l’entusiasmo per il tuo lavoro quando ti sembra di girare in tondo.
Suggerimenti per fare brainstorming anche quando sei da solo
Il brainstorming non è esclusiva solo dei team aziendali, e soprattutto puoi farlo anche senza il supporto di altri professionisti (se in questo momento non ne hai la possibilità o la voglia). Ecco quindi qualche tecnica che puoi sperimentare se sei a caccia di uno sguardo differente per il tuo business.
1. Mind Mapping
Utilizzo spesso la tecnica delle Mappe Mentali, soprattutto se mi sento “bloccata” e ho bisogno di trovare nuove idee. Esistono ormai moltissimi software per fare mappe mentali, ma io naturalmente prediligo la carta. Il processo è semplice:
- si scrive al centro del foglio il problema che si vuole risolvere;
- poi si “espande” il problema circondandolo con termini che descrivono meglio ciò che ci serve;
- si continua la mappa con un secondo livello, associando a ogni termine quello che ci serve per risolvere ogni sfida individuata.
Ad esempio, se voglio sviluppare un nuovo servizio da offrire ai miei clienti, lo scrivo al centro del foglio, poi scrivo intorno tutte le idee che mi vengono in mente per svilupparlo, e per ogni idea penso alle cose che mi servono per realizzarla. Lo stesso avviene quando devo definire il calendario editoriale del mio blog. Penso a un tema e gli associo tutto quello che mi viene in mente, costruendo una serie di “rami” che partono da un punto e lo “esplodono” in tante soluzioni diverse, fino a che non sono soddisfatta e non ho più nulla da aggiungere. Questo processo mi permette di tirare fuori dalla mia testa tutte le informazioni e riordinarle perché poi si trasformino in un piano d’azione preciso.
2. Sei cappelli per pensare
Un’altra tecnica di brainstorming, utile per risolvere un problema è quella dei “6 cappelli per pensare”, messa a punto dello psicologo Edward de Bono. Di solito si fa in gruppo, ma può essere utile anche quando si è da soli. Consiste nello scomporre un’idea osservandola secondo sei punti di vista differenti:
- logica – i fatti: come stanno le cose, qual è la mia idea a riguardo;
- ottimismo – il valore dell’idea e i benefici che apporta;
- l’avvocato del diavolo – i pericoli e le difficoltà dell’idea;
- emozioni – sentimenti e intuizioni legati all’idea;
- creatività – possibilità e nuove idee;
- organizzazione – tutte le regole del gioco sono state rispettate?
Questo sistema permette di affrontare un problema o un progetto provando a mettersi i sei differenti “cappelli”, che rappresentano un set di priorità e prospettive che aiutano a focalizzare lo sviluppo dell’idea di partenza e considerarla da diversi punti di vista. Per esempio, quando è il turno dell’avvocato del diavolo, quello che dobbiamo fare è pensare a tutti i limiti e alle sfide che questa idea comporterà. Alla fine avremo a disposizione una serie di informazioni utili che potranno aiutarci a definire la direzione che vogliamo prendere e anche a trovare le soluzioni a eventuali problemi che abbiamo già identificato.
3. Zero Draft
A volte il problema con un’idea o un progetto è che rimane nella nostra testa troppo a lungo. Scriverlo ci aiuta a fare chiarezza, a capire a che punto ci troviamo e che cosa ci serve per partire. Quindi, una volta che hai definito l’idea di partenza:
- scrivi tutto quello che sai sull’argomento;
- scrivi tutto quello che ti serve o che ancora non sai sull’argomento;
- scrivi perché questo argomento o questione è importante per te;
- aggiungi qualsiasi cosa che ti viene in mente e che ti piace.
Lo scopo di questa tecnica è sostanzialmente scrivere su carta qualsiasi cosa relativa al problema o all’argomento che vogliamo affrontare, senza preoccuparsi se quello che scriviamo sembra incasinato e senza un focus preciso. Del resto si tratta di un “draft” di una prima bozza, e non deve assolutamente essere perfetta. Quello che succede è che superato il blocco iniziale, cominciando a scrivere, tutte le idee prendono pian piano forma e tutto si fa più chiaro.
4. Alter-ego e Supereroi
Infine puoi provare ad affrontare un problema o un progetto pensando a come lo gestirebbe il tuo “eroe” (reale o inventato) preferito. Come imposterebbe la tua comunicazione sui social Iron Man? Come costruirebbe il tuo brand John Snow? E come migliorerebbe i tuoi prodotti Steve Jobs? Facendoti queste domande e immedesimandoti nei panni di un personaggio che conosci bene e ammiri, puoi trovare tante alternative valide e avere punti di vista utili per approcciare il tuo problema in maniera più creativa.