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      Perderci qualcosa per non perderci le cose importanti

      Fomo

      Perderci qualcosa per non perderci le cose importanti

      A volte hai la sensazione di correre a vuoto? Senti di doverci essere sempre, per tutti, per qualsiasi cosa e questo ti fa sentire spesso perso? Nella frenetica ricerca di un contatto, quando non ne potevamo avere perché rinchiusi in casa per il Covid, abbiamo fatto letteralmente indigestione di connessioni (virtuali). E oggi voglio parlarti del fatto che possiamo (anzi, dobbiamo) concederci di perderci qualcosa, per non perderci le cose importanti.

      Abbiamo a disposizione tantissime opportunità per fare cose: ci possiamo connettere online, rimanere aggiornati grazie ai social media, partecipare a eventi, webinar, workshop e addirittura fare sport da remoto. L’iper-connessione presenta un sacco di vantaggi: possiamo imparare cose nuove, seguire corsi che si tengono dall’altra parte dell’Oceano comodamente da casa nostra, fare network con persone che magari non avremmo mai avuto l’occasione di incontrare dal vivo. In pratica possiamo fare tutto quello che desideriamo. E anche quelle cose che non sapevamo di volere. Ma con così tante opportunità, non è che ci stiamo perdendo qualcosa di molto più importante?

      Da qualche anno si sente parlare di FOMO (fear of missing out), termine che identifica la paura di perdersi qualcosa se non si è sempre connessi. Durante la pandemia il numero di ore passate collegati a internet è aumentato in modo esponenziale, e molte ricerche hanno rivelato che questa crescita non accenna a fermarsi, neanche dopo l’allentamento delle misure anti Covid. Ma tutta questa connessione non ci fa sentire meno soli, anzi. È esattamente il contrario: più siamo collegati e più ci sentiamo isolati.

      La domanda quindi sorge spontanea: non varrebbe la pena perdersi qualcosa, per non perdere le cose importanti?

      Imparare a conoscersi

      La controparte della FOMO è la cosiddetta JOMO (joy of missing out): la tendenza a scegliere con cura quello che vogliamo e non vogliamo fare, per sentirci più coinvolti e soddisfatti.

      Esercitare la JOMO significa, imparare a conoscersi, ascoltarsi con attenzione, capire quali sono i nostri bisogni e i nostri desideri, e decidere di condurre una vita che ci dà energia invece che togliercela.

      Attenzione! I social media non sono per forza il male. A seconda di come li utilizziamo possono essere la più grande invenzione nella storia dell’uomo o una maledizione.

      La compulsione, l’urgenza e la dipendenza non sono sane e non ci fanno vivere una vita felice. E nessuno ci aiuterà a staccarci da internet se noi per primi non ci rendiamo conto che esiste un mondo là fuori che vale la pena scoprire.

      Recentemente ho visto su YouTube uno spot dell’ente del turismo islandese che prende in giro il Metaverso di Facebook. Guardalo anche tu: io l’ho trovato geniale, ne vale la pena!

       

      Il messaggio è chiaro: il protagonista del video, tale Zack Mossbergsson (nome che fa il verso a Mark Zuckerbberg) parla di come la realtà sia… reale. Di come le cose si possano toccare e osservare dal vivo, senza bisogno di stare dietro a uno schermo.

      La JOMO ci invita proprio a rivedere il nostro stile di comunicazione: le Zoom call, gli aggiornamenti di stato sui social, i commenti ai post e gli instant messages non soddisfano il nostro innato bisogno di essere connessi con gli altri. Ci offrono l’opportunità per farlo più facilmente, ma non ci restituiscono lo stesso gusto di un caffè preso al bar con un amico, o di una conversazione nutriente con qualcuno che incontriamo dal vivo.

      Perché esercitare la JOMO

      Perché dovremmo imparare a disconnetterci (almeno un po’) per essere felici? Ecco alcuni vantaggi della JOMO.

      • Spendere meglio il nostro tempo – cosa succederebbe se passassimo meno tempo sui social media e lo dedicassimo invece a fare quelle cose che non riusciamo a fare perché siamo sempre “troppo occupati”? Pensaci, 5 minuti in meno al giorno dedicati a navigare su internet o a messaggiarsi via Whatsapp sono 30 ore all’anno di tempo che potremmo usare per fare qualcosa di più nutriente e per raggiungere i nostri obiettivi. 15 minuti al giorno lontani dai social sono 91 ore all’anno a nostra disposizione per fare quello che desideriamo di più. Un’ora al giorno sono 365 ore all’anno che potresti dedicare ai tuoi progetti… Che ne dici? Si può fare? Il tema non è dire di no a internet, ma dire di sì alle cose che sono importanti per te e per cui non trovi mai spazio nella tua vita iper-connessa.
      • Essere più spontanei – per incontrarci online dobbiamo fissare una data e un orario preciso nel quale connetterci e fare una call. Utilissimo, non si discute. Ma dove la mettiamo la sorpresa e la gioia degli incontri casuali? Se non ci stacchiamo dallo schermo del nostro computer è più difficile sperimentare l’inatteso.
      • Essere più connessi con le nostre emozioni – spesso la tecnologia offusca i sensi e smorza le emozioni. Per questo viene spesso usata come “strategia di evitamento”. Non voglio sentirmi solo, annoiato, frustrato e quindi cerco una soluzione sul mio smartphone. E se invece in quella solitudine, noia e frustrazione provassimo a starci? Che cosa potremmo imparare anche dalle emozioni spiacevoli?
      • Rallentare – trovare il nostro ritmo, essere qui e ora, è uno dei vantaggi della JOMO. Connettersi con noi stessi invece che con il computer è un modo per sperimentare il mondo e la vita intorno a noi. Meravigliarsi e prestare attenzione alle piccole cose che rendono la nostra vita degna di essere vissuta è un’opportunità che non dovremmo perderci. Un ritmo più lento, inoltre, aumenta la nostra creatività (non per niente le idee migliori ci vengono quando facciamo la doccia, passeggiamo nella natura o sogniamo ad occhi aperti…).

      Idee per disconnetterti

      Per abbracciare la gioia di perderci qualcosa (per non perderci le cose più importanti per noi) dobbiamo:

      1. Disconnetterci – rimuovere le distrazioni spegnendo il telefono, chiudendo il portatile e allontanandoci un po’ di tempo ogni giorno dai nostri device;
      2. Riflettere – nel silenzio possiamo riconnetterci con noi stessi e scoprire cose nuove; possiamo ascoltare la nostra voce interiore solo se ci immergiamo nella quiete. Non è necessario impegnarsi per troppo tempo: si può iniziare anche con pochi minuti al giorno, per poi passare a un’ora, mezza giornata, un weekend intero. Per riflettere e scoprire che cosa ci riempie di energia e che cosa invece ce la toglie.
      3. Chiederci se ne vale la pena – se ti viene voglia di riconnetterti chiediti semplicemente: “sei sicuro?”. Domandati se tornare online ti porterà emozioni positive o se ti farà di nuovo sentire distratto. In questo caso connettiti in un altro modo. Ma ricordati che se il tempo che passi online è di qualità e ti fa stare (veramente) bene puoi assolutamente farlo! Non c’è niente di male nella tecnologia. Il problema sorge quando ci fa sentire alienati o ci drena troppa energia (molta di più di quella che ci dà).

      Infine ecco alcuni consigli per aiutarti a passare dalla FOMO alla JOMO.

      • Non andare a tutti i webinar o i workshop online che ti vengono proposti. Scegli quelli che ti interessano di più e a cui sai di poter partecipare veramente (se segui un corso a telecamera spenta, mentre cucini o fai altro, credi davvero che imparerai qualcosa di utile per te?).
      • Non guardare le email sempre e comunque. Datti una regola: niente notifiche prima delle 8 al mattino e dopo le 19 la sera, ad esempio.
      • Quando puoi sostituisci le call online con incontri dal vivo.
      • Concentrati su una cosa alla volta e dimentica il multitasking.
      • Accetta il fatto che non tutto è un’emergenza.
      • Qualche volta vai in libreria invece che comprare sempre online. Prendi un libro, goditi un caffè (e magari lascia lo smartphone a casa o in auto).
      • Metti in agenda del tempo per la JOMO

      Ecco alcune attività che puoi fare, se l’idea di non far nulla ti sembra troppo, e non riesci a immaginare cosa fare quando sei disconnesso:

      • stai in pigiama tutto il giorno
      • fai colazione a letto
      • rileggi il tuo libro preferito
      • guarda un vecchio film
      • passeggia in un parco
      • perditi nel tuo quartiere
      • cucina il tuo piatto preferito mentre ti godi un calice di vino
      • prendi la macchina e parti per una gita senza avere una destinazione precisa in testa
      • guarda i tuoi vecchi album di foto
      • scrivi sul tuo journal
      • gioca a Monopoli con gli amici
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