call conoscitiva

    Dimmi di te

    Vuoi fissare una call conoscitiva gratuita? Raccontami brevemente di cosa hai bisogno e ti contatterò per fissare un incontro online

    No products in the cart.

    call conoscitiva

      Dimmi di te

      Vuoi fissare una call conoscitiva gratuita? Raccontami brevemente di cosa hai bisogno e ti contatterò per fissare un incontro online

      No products in the cart.

      arrow_upward arrow_upward

      Blog

      spazio liminale

      Gestisci il cambiamento: come affrontare lo spazio liminale

      Ti sei mai sentito in un limbo, bloccato in una sorta di terra di mezzo?

      Quando ti ritrovi nel bel mezzo di un cambiamento sei in quello che viene definito “spazio liminale”. Con questa parola viene identificato uno spazio che si trova sulla soglia tra il lasciare una vecchia vita e iniziarne una nuova. È lo spazio che occupiamo quando abbiamo lasciato andare un’identità ormai superata, ma non ne abbiamo ancora definita una nuova.

      La liminalità è uno stato in divenire; è come trovarsi in un bozzolo, in attesa della trasformazione. A questo proposito l’antropologa Anna Lowenhaupt Tsing ha fatto un’interessante riflessione: cosa succederebbe se, invece di chiederci sempre che cosa verrà dopo, iniziassimo a guardarci intorno invece che in avanti? Perché non impariamo a fidarci del processo, rimanere curiosi e aperti?

      La difficoltà è proprio avere fiducia, perché rinunciare alle nostre certezze ci rende vulnerabili. Ma è proprio la nostra vulnerabilità la chiave per rimanere aperti al mistero, a quello che potrebbe essere.

      Esplorare il proprio spazio liminale

      Possiamo essere in uno spazio liminale fisicamente, emozionalmente o metaforicamente. E questo può farci sentire estremamente a disagio, perché il nostro cervello ama la prevedibilità, e lo spazio liminale è tutto tranne che prevedibile.

      A scrivere per primo della liminalità è stato l’antropologo Arnold van Gennep, che l’ha associata all’idea dei riti di passaggio. Possiamo dire che la pandemia è un ottimo esempio di questo concetto: siamo come sospesi tra come erano le nostre vite prima che il virus scombussolasse il mondo, e come sarà la vita dopo. Molte persone, ad esempio, hanno dichiarato che potrebbero affrontare meglio questo momento se sapessero quando finirà.

      Ma nel corso della nostra vita possiamo incontrare diversi spazi liminali, che possono avere effetti estremamente dannosi sulla nostra salute mentale, se glielo permettiamo.

      Come detto, questi spazi possono essere di diversa natura:

      • Fisici – gli aeroporti, i ponti, i corridoi, le porte, i treni, gli ascensori… sono tutti considerati luoghi liminali perché sono spazi di passaggio.
      • Emotivi – i periodi di transizione che affrontiamo nella nostra vita: alcuni saranno più lunghi di altri e alcuni saranno più difficili di altri ma, per definizione, tutti in qualche modo finiscono. Sono ad esempio i divorzi, i traslochi, la morte di una persona cara, una malattia. Molti appaiono come la fine di qualcosa, ma in realtà sono come una riga sulla sabbia. Eventi come questi dividono le nostre vite tra un “pre” e un “post”. Una porta si chiude, ma non siamo ancora sicuri di dove aprire quella successiva.
      • Metaforici – metaforicamente uno spazio liminale esiste ogni volta che ci sono due idee tra le quali siamo indecisi. Volteggiare su un trapezio è una metafora perfetta: una volta che si salta dalla piattaforma si oscillando nell’aria, in attesa di passare da dove si è venuti a dove si sta andando. Ti sei mai sentito così? Quando sei incerto su come procedere, quando non sai scegliere, ti trovi in uno spazio liminale metaforico

      Come sfruttare al meglio gli spazi liminali

      Tutti abbiamo a che fare con gli spazi liminali prima o poi nella vita. Come possiamo sfruttarli al meglio come opportunità di crescita?

      1. Lascia andare il controllo – l’incertezza è sicuramente difficile da affrontare, ma dobbiamo farci pace. Se ci troviamo in uno spazio liminale dobbiamo rinunciare al controllo e lasciarci andare alle opportunità di trasformazione che si possono presentare. Magari non è il percorso che avremmo scelto, ma è quello che stiamo facendo.
      2. Sii consapevole – quando ci troviamo in un momento di transizione abbiamo la tendenza a concentrarci sulle possibili catastrofi a cui andremo incontro. Ma ci fa bene pensare in negativo? Basta fermarsi un attimo e fare il punto della situazione in cui si è per capire che non è così scontato che le cose andranno per forza male.
      3. Abbraccia la liminalità e sii creativo – ormai sei in transizione: pensa a come trarne il meglio pensando in modo creativo. Scrivi o disegna quello che senti e vedrai che ti condurrà in altri luoghi; inaspettati ma sicuramente interessanti. Quando creano gli artisti entrano in una sorta di spazio liminale: sperimentarlo in questo senso te lo può mostrare in un’ottica positiva invece che negativa e allenarti ad affrontare le transizioni più difficili.
      4. Tollera l’ambiguità – prova a creare delle nuove routine quotidiane: piccoli momenti della giornata in cui collegarsi con le altre persone, la natura o un’attività che ci ricorda dove siamo e chi siamo. Se senti di non avere controllo sulla situazione, creare una routine è il modo invece di esercitarlo.

      MICELA TERZI

      Nel mio blog scrivo di Business, Creatività, Journaling&Scrittura, Intelligenza Emotiva, Design Thinking e Obiettivi&Time Management. Se leggi qualcosa che ti piace condividilo sui tuoi social o lasciami un commento: mi fa piacere conoscere la tua opinione, e in più mi aiuterai a crescere.

      Parlo di...

      12journalsproject

      arrow_forward

      Business Coaching

      arrow_forward

      Journaling

      arrow_forward

      Life Coaching

      arrow_forward

      SCRIVO CONTENUTI PER:

      Logo the paper coach

      Breve descrizione di chi sono e cosa faccio

      Contatti