call conoscitiva

    Dimmi di te

    Vuoi fissare una call conoscitiva gratuita? Raccontami brevemente di cosa hai bisogno e ti contatterò per fissare un incontro online

    No products in the cart.

    call conoscitiva

      Dimmi di te

      Vuoi fissare una call conoscitiva gratuita? Raccontami brevemente di cosa hai bisogno e ti contatterò per fissare un incontro online

      No products in the cart.

      arrow_upward arrow_upward

      Blog

      Networking per introversi

      Nel 2014 ho partecipato a un programma per imprenditori al MIT di Boston. Sono state le due settimane più divertenti e allo stesso tempo più terrificanti della mia vita. Divertenti perché è stato come un Erasmus in età adulta. Terrificanti perché un giorno sì e l’altro pure mi toccava partecipare a un evento di networking.

      Fare networking per la Micaela-startupper è stata una necessità, ma per la Micaela-introversa è stato anche un supplizio. Non mi è mai piaciuto partecipare a questi eventi, e per quanto ho potuto ho cercato di evitarli. Fino a che non ho partecipato al programma del MIT. In particolare ricordo ancora i giovedì sera al Cambridge Innovation Center, quando tutte le startup dell’acceleratore, gli ospiti, i partecipanti ai vari corsi, gli investitori ecc si riunivano al Venture Café per mangiare e bere gratis, oltre che per fare networking naturalmente. Durante quei giovedì sera le cose andavano più o meno così: arrivavo, mi stampavo l’etichetta con il mio nome, me l’appiccicavo alla maglia, entravo nel bar e mi infilavo in qualche angolo. Fino a che non arrivava Carlos, un “compagno” del programma che attaccava bottone con qualcuno nei paraggi e a un certo punto gli diceva – conosci Micaela? – e se ne andava. Incastrandomi in una conversazione che io cercavo accuratamente di evitare.

      A volte però fare networking diventa una necessità. O ci rendiamo conto che ha un’utilità a cui non vogliamo rinunciare. E quindi nelle sei settimane che ho passato a New York, in cui ho fatto un po’ di tutto per uscire dalla mia comfort zone, mi sono anche iscritta a un evento di networking. E sono sopravvissuta per raccontarlo. Ecco quindi i miei suggerimenti per uscire sani e salvi da un evento di networking.

      COME SOPRAVVIVERE AL NETWORKING

      Fare networking rappresenta tutto quello che normalmente spaventa un introverso. Un mucchio di gente in una stanza; un mucchio di gente che non conosci in una stanza; un mucchio di gente che non conosci in una stanza, con cui sei obbligato a fare conversazione.

      Le mie regole per sopravvivere sono:

      1. Seleziona gli eventi a cui partecipare – non devi andare a qualsiasi evento di networking. Scegli quelli che fanno per te. A New York ho selezionato con cura l’incontro di networking a cui mi sono iscritta. Per partecipare dovevi inviare una tua foto e una breve biografia. Prima dell’evento venivi “accoppiato” ad almeno tre persone, per fare 3 mini incontri da 15 minuti ciascuno. In questo modo ho eliminato quasi completamente la parte per me più imbarazzante del dovermi avvicinare a qualcuno e attaccare bottone così, dal nulla. In questo caso era già tutto deciso e gli incontri non erano casuali, ma predefiniti. Ho anche avuto l’occasione di fare una chiacchierata non prevista con una quarta persona, che a una certo punto mi ha puntato l’indice addosso e mi ha detto – io e te dobbiamo parlare perché adoro il tuo accento. Ma anche se non era previsto ormai mi ero “scaldata” grazie agli incontri precedenti, e mi sono sentita a mio agio. Il mio consiglio quindi è: non andare a tutti gli incontri di networking ma scegli quelli che per te possono essere più interessanti e che sono organizzati in modo da non farti troppa paura!
      2. Prepara una presentazione – agli incontri di networking tutti sono lì per lo stesso motivo: incontrare altre persone. Tutti insicuri in queste occasioni, ma qualcuno lo nasconde meglio di altri. E una buona tattica per farlo è prepararsi una breve presentazione da utilizzare come “rompighiaccio”. Bastano poche chiare frasi per dire chi sei e cosa fai. Da lì poi è quasi sempre tutta discesa, perché anche gli altri inizieranno a parlarti di se stessi e ti faranno delle domande. Avere una “frase di apertura” ti aiuterà a non passare la serata a pensare – e adesso che cosa dico? E se proprio vuoi strafare, preparati delle domande da fare alle persone che incontri. Possono essere delle domande generali, che aiutano a “scaldare l’atmosfera”. Averle in testa ti aiuterà a gestire l’ansia da prestazione.
      3. Studia l’evento, e se puoi anche i partecipanti – nella maggior parte dei casi puoi farti un’idea delle persone che parteciperanno all’evento di networking. Di solito si tratta di incontri “tematici”, e i partecipanti fanno parte di categorie specifiche. Se studio l’evento puoi capire che tipo di persone ci saranno e come approcciarle. Nel caso di incontri davvero ben organizzati, viene anche consegnata una lista dei partecipanti, che puoi “studiare” per capire chi sono le persone che ti interessa incontrare e per prepararti le cose da dire. Un giro su Linkedin prima dell’evento ti permetterà di raccogliere dettagli che potrai poi utilizzare per non ridurti a dire le solite banalità (gli small talks che “uccidono” gli introversi).
      4. Raccogli i biglietti da visita e prendi appunti – durante questi eventi è prassi fare lo scambio del biglietto da visita. Il problema è che poi si torna a casa, e magari a distanza di giorni si riprendono in mano i vari contatti raccolti senza magari ricordarsi esattamente di chi si tratta o quello di cui si è parlato. Quando ti danno un biglietto da visita segnati sul retro qualche breve informazione che ti può rendere più facile poi ricostruire quello che ti hanno detto e di cui avete parlato.
      5. Se proprio sei terrorizzato dal networking, portati dietro un “complice” – non devi sempre andare da solo agli eventi di networking. Puoi scegliere un collega o un amico da portare con te. All’inizio può aiutarti a rompere il ghiaccio (come Carlos faceva con me a Boston), ma non passare tutta la serata con lui. Se no tante vale che usciate voi due a cena o a bere qualcosa. Lo scopo del networking, in fondo, è conoscere persone nuove.
      6. Sorridi – sembra banale, ma un bel sorriso è la migliore arma da sfoderare durante un evento di networking. Se stai rintanato in un angolo buio o se non ti smuovi dal buffet è difficile che le persone si avvicinino. Magari al buffet sì, ma non per parlare con te: per prendere una tartina o un bicchiere di prosecco! Se sorridi è più facile che le persone ti vengano incontro e inizino a fare conversazione. E tu non dovrai sforzarti di rompere il ghiaccio perché lo faranno loro al posto tuo.
      7. Sfida te stesso – per ogni evento di networking fissa un obiettivo da raggiungere. Parti con l’idea precisa del numero di persone con cui vuoi parlare. Puoi iniziare con un numero basso (non so, stasera voglio parlare con tre persone), ma vedrai che pian piano prenderai sempre più confidenza. Fai piccoli passi al di fuori della comfort zone, ed evento dopo evento diventerà più semplice parlare con gli sconosciuti.

      E SE SOPRAVVIVO AL NETWORKING, POI COSA FACCIO?

      E infine un suggerimento per il post-evento. Ricordati di fare sempre Follow Up! Questa è una cosa tipica americana: il giorno dopo un evento di networking è praticamente obbligatorio scrivere alle persone con cui hai parlato (e di cui hai raccolto i biglietti da visita) per ringraziarle e per mantenere vivo il contatto. Di norma è buona cosa scrivere delle email personalizzate (non fare copia e incolla di una mail di ringraziamento standard), e offrire il proprio aiuto per qualcosa di concreto. Ripensa alla conversazione che avete avuto, e dai un’informazione interessante al tuo interlocutore. Si può anche trattare dell’indirizzo di quel ristorante messicano di cui avete parlato: dimostrerà che lo avete ascoltato con attenzione per tutto il tempo, e che siete interessati a costruire un rapporto, e non semplicemente ad avviare uno scambio di favori…

      MICELA TERZI

      Nel mio blog scrivo di Business, Creatività, Journaling&Scrittura, Intelligenza Emotiva, Design Thinking e Obiettivi&Time Management. Se leggi qualcosa che ti piace condividilo sui tuoi social o lasciami un commento: mi fa piacere conoscere la tua opinione, e in più mi aiuterai a crescere.

      Parlo di...

      12journalsproject

      arrow_forward

      Business Coaching

      arrow_forward

      Journaling

      arrow_forward

      Life Coaching

      arrow_forward

      SCRIVO CONTENUTI PER:

      Logo the paper coach

      Breve descrizione di chi sono e cosa faccio

      Contatti