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      Conta di più la destinazione o il viaggio?

      raggiungere un obiettivo

      Conta di più la destinazione o il viaggio?

      Non è la destinazione, ma il viaggio che conta.

      Questa citazione (che erroneamente attribuivo a una fonte molto più colta, e invece è stata detta da Jack Sparrow nel film “Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare”) non è del tutto vera ai fini di quello che ti voglio raccontare oggi in questo post. Ma se ti chiedessi se conta di più la destinazione o il viaggio, tu cosa mi risponderesti?

      Dal mio punto di vista la destinazione (e cioè l’obiettivo) è davvero importante, ma è altrettanto importante anche il viaggio, e cioè il percorso che affrontiamo per raggiungere quello che vogliamo. Qui, lo avrai capito, non sto parlando di viaggi in senso stretto, ma ho voluto utilizzare questa metafora per riflettere con te su quello che desideri (per la tua vita e per il tuo business) e su come intendi andartelo a prendere.

      Molto spesso ci concentriamo più sul risultato che sul processo, perdendo completamente di vista quello che serve davvero per garantirci il successo in tutto quello che facciamo. Ci penso da un po’, da quando ho intercettato qualche conversazione che mi ha fatto accendere un campanello d’allarme. Grazie a internet abbiamo la possibilità di confrontarci quotidianamente con altre persone che, come noi, hanno un proprio business. Questa condivisione online ci offre la grandissima opportunità di imparare dagli altri, dai loro errori e dai loro successi, e di avere a disposizione una mole incredibile di informazioni. L’importante però è saperle processare queste informazioni. Spesso ci fermiamo solo alla superficie, e in particolare al risultato.

      Seguo una professionista molto brava, che mi parla dei suoi successi, del numero di corsi che ha venduto, del fatturato che ha generato quest’anno, e mi dico – ecco, anche io voglio raggiungere i suoi stessi risultati. Fin qui niente di male, se però non ci limitiamo a vedere un risultato e a pensare di poterlo replicare senza replicare anche il processo che ci può condurre fin lì.

      Faccio un esempio pratico. Seguo altre coach che ammiro molto, e che fanno davvero un bel lavoro. A volte vedo i loro risultati fantasmagorici con una punta di sana invidia, e mi dico che ecco, dovrei puntare anche io a quegli obiettivi. Poi però mi fermo un attimo e analizzo il loro modello di business (deformazione professionale) e mi domando se io sarei disposta a fare tutto quello che fanno loro per arrivare dove sono arrivate. Manderei una newsletter a settimana? Gestirei 4 o 5 gruppi su Facebook? Posterei più volte al giorno sui social? Spingerei i miei prodotti e servizi con quel particolare stile di comunicazione? La maggior parte delle volta la risposta è no, e quindi mi metto il cuore in pace. Che non significa assolutamente rinunciare a ottenere i risultati che desidero. Ma piuttosto rimboccarmi le maniche, definire i miei obiettivi e pianificare il processo che mi porterà a raggiungerli, nelle tempistiche e nei modi che mi sono più congeniali. Fare degli sforzi è opportuno ed auspicabile, ma snaturarsi completamente non funziona quando si tratta di comunicare il proprio brand. Quello che serve – alla fine – per arrivare al traguardo è una buona dose di consapevolezza. Di quello che siamo disposti a fare per arrivare dove vogliamo arrivare.

      Seguire il proprio “ritmo” non significa rinunciare agli obiettivi più ambiziosi. Semplicemente può significare che ci vorrà un po’ più di tempo per ottenerli. Ed esserne consapevoli ci permette prima di tutto di fare un piano di lavoro sostenibile, ma anche di smetterla di fare paragoni con gli altri prendendo in considerazione solo i loro risultati e non il processo che li ha portati fin lì.

      Ti propongo di fare questo esercizio:

      • scegli un collega che ammiri particolarmente
      • scegli uno degli obiettivi che ha raggiunto e di cui ha parlato sui suoi canali (fatturato, corsi venduti, collaborazioni…)
      • ora prova ad analizzare il processo che l’ha portato a quel risultato: quante newsletter ha mandato, come ha gestito la sua presenza online, quanti post ha scritto, che “tono di voce” ha mantenuto ecc.
      • e infine chiediti: tu saresti disposto a fare lo stesso per promuovere i tuoi prodotti e servizi? Ti sentiresti a tuo agio adottando quel tipo di comunicazione? Ti chiederebbe solo un po’ più di sforzo oppure dovresti snaturati completamente?

      Alla fine definire la destinazione è importante, ma anche il viaggio conta. Forse dovremo prenderla un po’ più alla larga, ma nessuno ci impedirà di tagliare il traguardo se ci impegniamo con costanza; e se mettiamo nei nostri progetti anche solo un po’ di quella energia che sprechiamo a paragonarci con gli altri senza tenere conto della correlazione tra il risultato ottenuto e lo sbattimento profuso.

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