Quando si tratta di scegliere i fornitori per un progetto le opzioni sono:
- affidarsi a Google
- aprire il cassetto degli orrori, contenente tutti i biglietti da visita raccolti nei anni perché “non si sa mai”
- affidarsi al passaparola, all’amico dell’amico
- pescare dal network dei professionisti che si conoscono e con cui magari si è già lavorato
Quando dovevo scegliere il team che mi avrebbe aiutata a produrre le mie scatole di coaching, ho scelto l’opzione quattro, e ho pensato a chi, nel mio network, poteva fare a caso mio. Nel video di questa settimana ti spiego perché mi sono affidata ad Alessandra Mantegazza di Out of mind e ad Andrea Filippi della EDService, che mi ha trovato la tipografia giusta.
- La prima regola da rispettare è: non chiedere agli amici, solo perché ti fanno un prezzo di favore (o magari lavorano gratis). Lavorare con gli amici può essere complicato a volte, quindi consiglio di farlo solo se il rapporto è davvero rodato. E non parlo di rapporto personale, ma professionale. Lavorare assieme significa ricoprire due ruoli differenti: cliente e fornitore. Il cliente chiede e pretende; il fornitore “fornisce” un servizio. Se pensi di non essere in grado di chiedere e pretendere da un amico, allora forse ti conviene spendere qualcosa in più e scegliere un altro professionista. Sicuramente risparmierai in mal di stomaco e salverai un’amicizia.
- Secondo: non sempre è un bene scegliere il miglior fornitore sulla piazza; ma sicuramente è necessario scegliere il miglior fornitore per quello specifico progetto. Nel mio caso conosco tanti designer che ammiro, ma per scegliere il professionista che mi avrebbe affiancata in questa avventura ho valutato tutte le caratteristiche che mi servivano. E alla fine ho scelto la persona che aveva un valore aggiunto per me fondamentale, e cioè aver già lavorato allo sviluppo di prodotti
- Terzo: un fornitore deve risolverti i problemi, non crearteli. Cerca di capire quanto veramente ne sa di quello che ti serve. Se ne sa quanto te, Houston, abbiamo un problema
- Ultima regola: “testa” i fornitori; non devi chiedere che ti facciano del lavoro gratis prima di affidargli l’incarico, ma puoi chiedere un porfolio o semplicemente una chiacchierata per capire se siete sulla stessa lunghezza d’onda. La tipografia che realizzerà le mie scatole di coaching mi ha colpita per una cosa in particolare: Andrea e il titolare della Presscolor mi hanno dedicato un’intera mattinata, anche se sono un cliente “piccolo”. Hanno ascoltato tutto del mio progetto, mi hanno mostrato i loro macchinari (e mi hanno anche regalato un quaderno). Diffida dei fornitori che ti danno il loro tempo in proporzione a quanto sei appetibile per loro.