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      Avere degli obiettivi non è obbligatorio (ma è un piacere)

      Parlo spesso dell’importanza di avere degli obiettivi, perché mi piace avere sempre progetti da realizzare, sia in ambito professionale che personale. Mi pongo sempre dei traguardi personali da raggiungere, e poi parte della mia attività come coach consiste proprio nell’aiutare le persone a realizzare i loro obiettivi, soprattutto di business.

      A volte però, le persone con cui parlo di obiettivi, mi dicono che fanno fatica a definirli e pianificarli, e che hanno la sensazione che programmare tutto sia un obbligo e un limite alla propria libertà. Per me è esattamente il contrario. Avere degli obiettivi da raggiungere ci permette di essere liberi, perché pianificare il modo in cui possiamo raggiungerli è un atto creativo. Che ci consente di immaginare il futuro che desideriamo per noi stessi e di crearlo con le nostre mani.

       

      Avere degli obiettivi aiuta a essere felici

      L’atteggiamento che abbiamo nei confronti del futuro è fondamentale per la nostra felicità. Tutti abbiamo bisogno di porci degli obiettivi per essere motivati. Spesso però non siamo molto bravi a definirli e di conseguenza non li raggiungiamo. È allora che iniziamo a pensare che siano inutili.

      Gli obiettivi che ci poniamo devono essere sfidanti ma allo stesso tempo raggiungibili; devono cioè stimolarci ma non essere così ambiziosi da provocare stress e senso di frustrazione o addirittura bloccarci. Proprio imparare a spingerci continuamente oltre i nostri limiti sembra essere alla base della felicità. Dalle ricerche di Mihaly Csikszentmihalyi, studioso che ha contribuito alla nascita della Psicologia Positiva e che ha introdotto il concetto di Flow, è emerso che “i momenti migliori della nostra vita non sono tempi passivi, ricettivi, rilassanti… I momenti migliori di solito si verificano se il corpo e la mente di una persona sono spinti ai loro limiti nello sforzo volontario di realizzare qualcosa di difficile e per cui ne valga la pena”. Secondo Csikszentmihalyi il Flow o “flusso di coscienza” (concetto che ha introdotto nel 1975) è un fenomeno riscontrabile in determinate condizioni di operatività. Prendiamo come esempio un artista: quando crede che la creazione del suo quadro stia andando bene, persiste nel lavoro senza sosta, ignorando fame, fatica e disagio. Come si può spiegare questa motivazione intrinseca che risiede nello svolgere lavori che premiano da sé e per sé, a prescindere dal prodotto finale? Secondo Csikszentmihalyi “il godimento è la motivazione principale all’operosità”.

      Quando pensiamo che una sfida è al di là delle nostre capacità, entriamo in uno stato prima di vigilanza e poi di ansia; nel caso contrario, e cioè quando l’obiettivo che ci siamo posti non è abbastanza sfidante, facilmente passeremo dal rilassamento alla noia.

      Quando invece c’è completa armonia tra il livello della sfida e la nostra abilità nel superarla, possiamo sperimentare il Flow. Entriamo cioè in uno stato di “pieno assorbimento, in un’esperienza che coinvolge l’individuo globalmente, concentrando nel compito aspetti cognitivi, emotivi e comportamentali”. Essere in completa armonia con quello che stiamo facendo ci porta al godimento puro, e ci offre anche la possibilità di crescere sviluppando le nostre capacità, mettendoci in gioco, testando e imparando nuove competenze, aumentando così la nostra autostima.

      Imparare a definire i nostri obiettivi è proprio quello che ci spinge verso questo “puro godimento”.

      • La prima regola per definire dei “buoni” obiettivi è far sé che siano ambizioni ma alla tua portata. Alza l’asticella e credi in te stesso e nella tua capacità di conseguirli.
      • Interrogati sui tuoi veri e profondi desideri. Non domandarti che cosa vuoi fare ma chiediti come ti vuoi sentire. I sentimenti infatti ci spingono all’azione e attraggono quello che desideriamo. Perciò sforzati di capire come vuoi sentirti, e di conseguenza gli obiettivi diventeranno un mezzo e non il fine ultimo.
      • Cerca il piacere. Molto spesso ci poniamo degli obiettivi non per stare bene ma per evitare di stare male. Si tratta di cambiare prospettiva: il nostro cervello è naturalmente portato a spingerci verso il piacere e a evitare il dolore. Perciò sarà più facile costruire un piano d’azione per raggiungere gli obiettivi che puntano al benessere.
      • Condividi i tuoi sogni. A volte non siamo consapevoli di ciò che desideriamo fino a che non lo raccontiamo a qualcuno. Prova a raccontare a 3 persone la tua ispirazione più importante e ascolta cosa hanno da dirti. Potresti ricevere suggerimenti inaspettati.

       

      MICELA TERZI

      Nel mio blog scrivo di Business, Creatività, Journaling&Scrittura, Intelligenza Emotiva, Design Thinking e Obiettivi&Time Management. Se leggi qualcosa che ti piace condividilo sui tuoi social o lasciami un commento: mi fa piacere conoscere la tua opinione, e in più mi aiuterai a crescere.

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