Stiamo vivendo un periodo davvero strano. Incertezza, paura, quella vocina che ti dice di mantenere la calma quando però tutti intorno a te sembrano nel panico. E poi il lavoro che si ferma, che cambia modalità, che richiede uno sforzo di adattamento che a volte sembra impossibile. In questo scenario è facile cedere allo stress (a volte anche più del necessario), ma dobbiamo anche renderci conto che ci sono degli strumenti che possono non dico sempre risolvere, ma almeno alleviare il carico emotivo.
Naturalmente sto parlando della scrittura, e dico naturalmente perché se mi segui da un po’ sai che è il mezzo a cui ricorro sempre. Mettere nero su bianco le preoccupazioni è un ottimo modo per tenerle a bada, vederle per quello che sono e anche lasciarle andare. Ma la scrittura, e in particolare quella a mano, ha un potere molto più grande.
La professoressa Sian Beilok, docente di Psicologia Cognitiva all’Università di Chicago, ha scientificamente dimostrato che scrivere a mano, in particolar modo avere costanza nel tenere un diario dei propri accadimenti di ogni giorno, è un antidoto efficacissimo per combattere lo stress, l’ansia e i disturbi di origine depressiva.
Quando è sotto stress la nostra mente è affollata di pensieri carichi di ansia: riversare su carta le nostre emozioni è un modo efficace per spezza il flusso di questi pensieri Le preoccupazioni hanno il potere di farci sentire quasi paralizzati: abbiamo la sensazione di non riuscire a portare a termine nulla perché il nostro cervello è costantemente focalizzato su un punto soltanto. La Beilok la chiama “paralisi da analisi”: le preoccupazioni catturano la nostra attenzione, ci mandano in confusione perché tutte le nostre energie sono convogliate nel cercare una soluzione, ed è come se facessimo due cose alla volta. Andiamo in tilt.
Come fare a venirne a capo? Appuntarsi ogni pensiero carico d’ansia ci permette di trasformare le nostre preoccupazioni in qualcosa di concreto. In questo modo smettono di distrarci e di infastidirci perché, di fatto, sono già state messe nero su bianco. Sono diventate qualcosa di diverso da noi. Le possiamo guardare dall’esterno con più obiettività. E questo ci permette di uscire dalla nostra immobilità e di entrare in azione.
Come esercitare la scrittura a mano
Grazie al mio #12journalsproject puoi trovare tantissimi spunti per scrivere. Oggi te ne voglio consigliare altri che potresti sperimentare proprio in questo periodo di incertezza diffusa, per provare a ricentrarti e a vedere le cose in una prospettiva più obiettiva.
1. Il diario – oltre alla classica registrazione di quello che ci accade quotidianamente, il diario può diventare una collezione di frasi motivanti e consolatorie, ma anche un condensato di saggezza. Per esempio possiamo annotare aforismi, stralci di libri che troviamo motivanti, emozioni scaturite da esperienze positive. In questo modo il diario si può trasformare nella tua personale “sorgente di resilienza” in situazioni difficili.
2. Stream of consciousness – nessuna regola grammaticale, nessun limite, nessun vincolo. Il flusso di coscienza è “una tecnica narrativa consistente nella libera rappresentazione dei pensieri di una persona così come compaiono nella mente, prima di essere riorganizzati logicamente in frasi” (Wikipedia). Per sperimentarlo (è un vero toccasana nei momenti di stress) puoi utilizzare Le pagine del mattino, di cui ti ho già parlato, oppure ritagliarli ogni giorno 10 minuti di tempo per lasciar fluire liberi i tuoi pensieri. E con essi vedrai che se ne andrà anche lo stress.
3. La scrittura su ispirazione – se fai fatica a “liberare” il flusso di coscienza, possono venirti in aiuto le cose che leggi. L’incipit di un libro, oppure l’attacco di un articolo, una frase che hai trovato su Pinterest o una conversazione che hai ascoltato al bar. Sono tutti possibili spunti da cui partire per liberare i tuoi pensieri. Se ti senti bloccato prendi un volume a caso dalla tua libreria, aprilo su una pagina qualunque e leggi una frase. Poi inizia a scrivere qualcosa – qualsiasi cosa – ispirata da quello che hai letto. La scrittura ti porterà dove devi andare. Fidati.
L’importante è non avere regole
Quando la scrittura diventa una valvola di sfogo, ma anche quando scrivere è la nostra palestra quotidiana per migliorare la nostra pratica, è importante ricordarsi di non avere regole. Non conta cosa scriviamo, la lunghezza, la calligrafia. Quello che è importante è scrivere. E basta. Non è facile, lo so. Sembra paradossale, ma abituati come siamo a seguire le regole ci risulta difficile abbandonarle. Ma in certi casi fanno più male che bene.
Nelle scorse settimane sul Gruppo FB del #12journalsproject ho confessato che è un po’ di tempo che faccio fatica a scrivere “per me”. E visto che quando qualcosa mi infastidisce cerco di trovare una soluzione, e che di solito questa soluzione diventa un progetto, ho lanciato l’idea di una nuova newsletter tutta dedicata alla scrittura. In ogni uscita presenterò un libro dedicato alla scrittura e alle sue diverse forme che mi è particolarmente caro perché mi ha insegnato qualcosa che mi ha trasformato nel tipo di scrittrice che sono oggi. Da ogni libro selezionerò un esercizio, e in newsletter manderò l’esercizio stesso svolto da me. Questo è un modo per me di tornare ad avere un appuntamento fisso con la scrittura “senza scopo” (apparente), ma ho pensato di estendere l’esperimento a tutti quelli che hanno voglia di misurarsi con la scrittura. Per aiutare anche loro a prendere confidenza e diventare scrittori migliori. Perciò se ti va di unirti a me, non devi fare altro che iscriverti alla mailing list dedicata.
La prima newsletter la manderò il 13 marzo, perché sì, è un periodo strano, ma noi non siamo superstiziosi…