L’ambiente in cui viviamo influenza la nostra creatività. Ognuno di noi ha uno spazio che lo ispira, lo fa sentire vivo. Ci sono persone ad esempio che amano vivere in città perché ne sono energizzati, altri in questo ambiente si sentono invece sopraffatti. Alcuni sono felici se vivono vicino al mare, altri preferiscono la montagna.
Decidere dove vivere e lavorare può fare una grande differenza su come ci si sente. E anche se non puoi permetterti in questo momento di trasferirti, anche la casa dove vivi ora può diventare l’ambiente che ti aiuta a stimolare la tua creatività.
Complice il restyling del mio studio e anche un workshop che dovevo preparare sul tema del coraggio, nelle ultime settimane mi sono ritrovata spesso a pensare all’ambiente che ci circonda. Quando ho finito di sistemare l’ultimo oggetto nel mio studio completamente rinnovato, mi sono sentita così felice e serena che non me ne volevo più andare. Ho passato il sabato sera a entrare e uscire dal mio studio, a dargli un’ultima occhiata prima di mettermi a dormire, forse l’ho anche sognato. Sul mio profilo Instagram ho pubblicato un tour virtuale (lo puoi ancora vedere perché ho deciso di salvarlo nelle storie in evidenza) e ho ricevuto un sacco di messaggi privati che dicevano tutti più o meno “chissà come ti sentirai ispirata in un posto così”. Ed in effetti è proprio quello che sta succedendo.
Sono grata di aver cambiato completamente idea rispetto a quella iniziale. E la pandemia in questo caso ha avuto l’effetto positivo di impedirmi di fare un acquisto di impulso, e di darmi del tempo per pensare al mio nuovo studio e a come lo volevo veramente. Figurati, ero partita con l’idea di comprare mobili tutti neri, e adesso invece è tutto bianco e luminoso!
Come creare il proprio spazio creativo
So che non tutti hanno la possibilità di avere un proprio studio privato, ma in questo caso (come in molti altri) le dimensioni non contano. E non è detto che lo spazio dove ci sentiamo più ispirati e motivati sia per forza una stanza.
Io ci ho messo moltissimo tempo a raggiungere il risultato di cui posso godere oggi. La ricerca del mio spazio ideale è iniziata quando ero alle medie. Negli anni sono passata da una mensola in un angolo del salotto, a una camera da letto tutta mia, a una stanza collegata a casa tramite il garage, dove in inverno potevo iniziare a lavorare solo dopo aver fatto partire almeno per mezz’ora la stufa. E adesso ho il mio appartamento con il mio studio nuovo di zecca. Ognuno di questi spazi (più o meno di fortuna) ha contribuito a farmi sentire come mi volevo sentire, e mi ha permesso di stimolare la mia creatività.
Se vuoi trovare anche tu uno spazio così senza per forza cambiare casa, prova a ragionare sugli ambienti che ti fanno sentire come ti vuoi sentire. Energico, felice, sereno, motivato… Scegli tu. Ti propongo un esercizio di journaling, e in particolare ti suggerisco di fare un Visual journal. Cerca tra i giornali, le tue foto delle vacanze o online immagini o parole che descrivono il tuo ambiente ideale. Parti ragionando sull’ambiente esterno: mare o montagna, deserto o foresta, campagna o città. Se scegli la città ritaglia foto di città che ti ispirano, scegli come devono essere le case, i negozi, le strade. Idem se il tuo ambiente ideale è un altro. Inizia a fare un collage con questi elementi. Poi guardalo e verifica come ti senti. Se volevi sentirti pieno di energia, e il tuo collage ti fa sentire proprio così, sei sulla strada giusta. Se non è così riprova, cerca altre immagini, prova a scavare più a fondo in quello che senti veramente.
Ora pensa allo spazio in cui vivi, a come vorresti che fosse la tua casa per sentirti come ti vuoi sentire. Anche in questo caso ti chiedo di cercare foto e frasi. Questa volta ti concentrerai sui colori, sui mobili, sui complementi d’arredo. Seleziona le immagini e le parole e fai un altro collage. Ricordati che non stai ristrutturando veramente casa, quindi puoi mettere nel tuo visual journal tutto quello che desideri, anche se è fuori misura, anche se è troppo costoso, anche se non hai spazio, anche se non piacerebbe a chi vive con te.
Ora che hai lasciato la fantasia libera di vagare, guarda con attenzione il tuo collage e cerca di capire quali sono gli elementi che ritornano, i pattern che si ripetono. Scegli 5 parole che riassumono la maggior parte degli elementi che sono emersi dalla tua osservazione.
Io ho fatto questo esercizio esattamente 4 anni fa, e poi me ne sono completamente dimenticata. E in questi giorni sono andata a riprenderlo. Indovina quali erano le cinque parole che ho scritto?
- Carta
- Libri
- Colori
- Design/cose belle
- Armonia & benessere (bianco)
Se non l’hai ancora fatto, corri a vedere il mio studio tour, e tira le tue conclusioni… Un motivo ci sarà se mi sento finalmente “a casa” e ispirata.
E la stessa cosa può succedere anche a te, anche se non hai una stanza tutta per te ma solo una scrivania in salotto o in camera da letto. Pensa ai 5 elementi che ritornano nel tuo collage e cerca di riprodurli attraverso i colori, i materiali, gli oggetti da scrivania. Lavorare in un ambiente che ti appartiene stimolerà sicuramente la tua creatività e ti aiuterà anche a raggiungere i tuoi obiettivi, anche quelli che al momento ti sembrano più ambiziosi. Perché un posto veramente “nostro” forse non ha la capacità di curare tutti i mali, ma sicuramente contribuisce ad aiutarci a trovare le soluzioni e le risorse di cui abbiamo bisogno.